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Hai fatto gli esercizi ?

Immagine del redattore: Monica BoschettoMonica Boschetto

Buongiorno!

Come va con gli esercizi ?


Eccola la, la domanda più scomoda ed imbarazzante del momento. Sarebbe meglio chiedere altro ma purtroppo noi fisioterapisti siamo dei quadratoni e andiamo subito al dunque. 

Il mal capitato paziente gira nella sua testa per comporre una scusa bilanciata ma la sua postura, il suo volto e le sue mani tradiscono !

La domanda “ha fatto gli esercizi” posta con non celato tono rassegnato fa ripiombare il paziente nello stato d’ansia col quale era entrato la prima volta nello studio. 




Stai tranquillo caro paziente. Noi fisioterapisti non siamo inquisitori e men che meno sadici.

Personalmente quando al termine della seduta di terapia manuale individuo alcuni esercizi da portare a casa già lo so che almeno 2 su 3 non verranno svolti (se va bene..).

Il fatto è che conosco molto bene il corpo umano e sono certa che va rieducato dall’interno più che dall’esterno (tramite approcci manipolativi) e per questo mi ostino a proporre i movimenti attivi di riequilibrazione ai miei pazienti.


Ma torniamo alla domanda iniziale .

Sti esercizi li hai fatti o no ?


Ma è davvero colpa tua se non li hai svolti???


La comunità scientifica dei fisioterapisti muove grandi passi e devo dire con grande piacere che la fatica di educare al paziente non ce l’ho solamente io. Quello degli esercizi a casa è sempre stato un tema scottante e purtroppo, alcuni colleghi associano il fatto dell’inadempienza degli esercizi al fallimento dell’intervento riabilitativo.

Ma è davvero così lineare la connessione ?

Cioè, se non fai gli esercizi è davvero colpa tua se non ti passa il dolore ?


Smontiamo l’ego del fisioterapista ed ammettiamo che la colpa sta sempre a metà. Ma se il fisioterapista fa davvero bene il suo lavoro (come prevenzione cura e trattamento) dovrebbe anzitutto farsi delle domande sulla ratio del trattamento e degli esercizi e in secondo luogo capire perché la persona che ho davanti, nonostante il suo dolore, non abbia svolto i compiti a casa.



Ma cosa significa veramente “svolgere gli esercizi a casa ?”

 E, soprattutto, come possiamo migliorare?


 

Dalla letteratura e dalla mia esperienza personale mi sono resa conto che 

  • gli esercizi vanno personalizzati, cioè costruiti sul paziente, non solo in termini di gesto-specifico atto al ricondizionamento del segmento dolorante ma anche in termini di chi è quella persona, quanto tempo può dedicare agli esercizi, quale è il suo livello di attività motoria, quale è il momento della giornata migliore per lui, ha l’attrezzatura a casa, ha lo spazio fisico per fare gli esercizi 

  • Chiarezza e precisione: spiegare bene gli esercizi e farli sentire nel corpo

  • Svolgere insieme l’esercizio passo dopo passo

  • Rendere autonomo il paziente nel capire e dosare intensità, ritmo e limiti 

  • Proporre obiettivi condivisi e realistici: se stiamo strutturando una scheda di allenamento funzionale per lombosciatalgia in fase post acuta non possiamo pensare che tra due mesi potremmo correre la spartan race 

  • La vicinanza e il feedback del fisioterapista: ti vedo, ti seguo, ti ascolto, ti correggo, non ti critico, ti stimo (perché lo vedo che ti impegni e che ti sei fatto parte attiva del tuo dolore)

  • Pochi esercizi: se hai un bravo fisioterapista ti individua 4-5 esercizi che centrano l’obiettivo 





Ciò che più contaa, nella mia esperienza personale, è l’ascolto della persona, della storia e della motivazione per cui ha deciso di interrompere il suo dolore (… sembra follia ma ti assicuro che ci sono persone che vogliono avere dolore.. ma questa è un’altra storia…). 

La condivisione del percorso riabilitativo passa per la comprensione di ciò che ha portato al dolore, la costruzione di un’alleanza terapeutica, la stima e la fiducia reciproca. 


Di recente ho aperto un nuovo studio dove, sogno dei sogni, ho creato uno spazio ampio dedicato alla rieducazione, al movimento attivo, all’educazione al movimento proprio per incontrare le esigenze di tutte quelle persone che “a casa non ho spazio, non ho tempo, mi interrompono, c’è il cane ecc ecc”.


Credo tanto nella potenza del movimento come farmaco.

Spero di contagiarti 


Buon esercizio !

Monica 

 



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